#SOCIALBRAIN
Questo lavoro nasce di getto, cercando di interpretare le menti che popolano i social,mostrando l'accezione per me negativa della condivisione,
perché nel mondo social sempre più si tende a seguire ed inseguire la massa, filoni di pensiero, di giudizio, di sentenza dettano la linea da seguire.
Si vive per apparire, per essere un qualcosa che nella realtà di tutti i giorni non si è, alteriamo la nostra realtà per un senso di rivincita di quello che
vorremmo essere o che vorremmo apparire.
Un giudizio di altri che ci piace, diventa nostro, lo condividiamo e a sua volta diventa di altri ancora,
all'infinito condividendo cervelli anziché pensieri, anziché parole e scambi che arricchiscono piuttosto che standardizzare.
Tutti uguali per apparire in un certo modo.
Conta molto di più essere in un luogo piuttosto che viverlo, riempiendo di selfi luoghi importanti, di culto e di cultura.
I selfie social, uccidono pure quei sani pranzi familiari dove si è riuniti per festeggiare avvenimenti; ed anche li si indossa una maschera,
che ha il solo scopo di essere vista e condivisa.
Sui social l'informazione corre per titoli, spesso fake, che diventano bagaglio culturale di molti.
I social dividono gli individui, li isolano dal mondo circostante perdendo anche il contatto fisico dell'amore.
Sui Social si condividono cervelli , non idee!